Mi piacerebbe fosse inserito questo concetto, inizialmente lanciato da Stephan Lausch quando il gruppo che sta discutendo la legge di iniziativa quorum zero e più democrazia a livello nazionale, si è trovato a Bolzano il 5 settembre 2011.
Questa idea è molto semplice. L'elettore il giorno del voto segna il nome del rappresentante preferito, del partito e a fianco trova una serie di caselle da 1 a 10. Queste caselle rappresentano il reddito medio italiano. Se segna la casella 2 ad esempio, significa che l'elettore vorrebbe che gli eletti avessero un'indennità pari a 2 volte il reddito medio.
Nella iniziativa nazionale l'abbiamo scritto in questo modo:
Art. 69. I membri del Parlamento ricevono un’indennità determinata dagli elettori al momento del voto.
Gli elettori scelgono nella scheda elettorale un numero intero compreso tra 1 e 10, la cui media aritmetica, ottenuta dalle indicazioni di voto valide arrotondata al primo decimale, viene moltiplicata per il reddito medio pro capite dei cittadini italiani. I membri del Parlamento non ricevono altri trattamenti economici o materiali o prestazioni di beni e servizi, diarie o rimborsi, al di fuori dell'indennità.
E questa è la sua spiegazione che abbiamo messo nella relazione illustrativa:
Art. 69 – Indennità dei membri del Parlamento
L'attuale articolo 69 della Costituzione Italiana, stabilisce che l'indennità dei parlamentari sia stabilita per legge. Inoltre non viene menzionato l'importo degli eventuali trattamenti economici.
L'articolo 69 proposto, prevede che siano gli elettori, in fase di consultazione, ad indicare quanto percepiranno i parlamentari che li rappresenteranno, agganciando l'indennità ricevuta al reddito medio della popolazione italiana ed escludendo qualsiasi altra forma di retribuzione.
In pratica, il calcolo verrà eseguito con questa modalità:
viene determinato il reddito annuo medio pro capite dei cittadini italiani; nel 2011 è stato di 22.000€ al 03/09/2011 - (fonte Il Sole 24 Ore)
al momento del voto, l'elettore avrà la possibilità di scegliere il moltiplicatore che, a suo giudizio, dovrà essere applicato al reddito pro capite;
Al termine dello spoglio verrà eseguita una media di tutti i moltiplicatori indicati dagli elettori arrotondato al primo decimale; supponiamo si ottenga il valore di 3,456; il moltiplicatore calcolato sarà 3,5;
l'indennità che verrà percepita da ogni singolo parlamentare sarà così calcolata: 22.000€ x 3,5 = 77.000€
Rappresentare gli elettori torna ad essere un servizio alla collettività e non l'acquisizione di privilegi.
Nel caso della nostra proposta provinciale potrebbe essere scritto così:
Art. xx. I membri del Consiglio Provinciale ricevono un’indennità determinata dagli elettori al momento del voto.
Gli elettori scelgono nella scheda elettorale un numero intero compreso tra 1 e 10, la cui media aritmetica, ottenuta dalle indicazioni di voto valide arrotondata al primo decimale, viene moltiplicata per il reddito medio pro capite dei cittadini trentini. I membri del Consiglio Provinciale non ricevono altri trattamenti economici o materiali o prestazioni di beni e servizi, diarie o rimborsi, al di fuori dell'indennità.